La Parrocchia
Cenni storici
La chiesa di San Pietro Apostolo è una chiesa monumentale nel comune di Agerola, situata nella frazione di Pianillo, oltre ad essere sede parrocchiale al suo interno viene venerato il patrono della città, Sant'Antonio Abate.
Sulla costruzione della chiesa non si conoscono date certe a causa della mancanza di fonti: le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1546 quando al suo interno si riuniva la Confraternita del Santissimo Corpo di Cristo che aveva il compito di organizzare e far celebrare la messa nel giorno del Santissimo Sacramento e di fornire incenso e polvere da sparo per granate ai frati del convento di San Francesco di Cospiti.
Nel 1572 la chiesa risultava essere sede della Confraternita di San Cristoforo ma per oltre un secolo non si hanno notizie, fino all’inizio del XVIII secolo quando al suo interno venne fondata la Congrega del Carmine esistente e attiva alla vita della Comunità ancora oggi.
Oggi la cappella del Carmine, è un po’ il cuore del nostro edificio, infatti oltre ad essere la cappella feriale della comunità, nel suo altare centrale è custodita la riserva eucaristica divenendo anche cappella del Santissimo.
Dalle fonti storiche tratte dal libro su Agerola, del prof. Angelo Mascolo, sappiamo che nel XIX secolo, nel piazzale antistante o nel tamburo della chiesa , si svolgevano le riunioni dell’amministrazione comunale.
Nel corso degli anni la chiesa ha subito numerosi rifacimenti che hanno modificato l’aspetto originario.
Uno degli ultimi interventi che volevano essere adeguamenti liturgici dopo la riforma del Concilio Vaticano II risalenti al 1969 hanno deturpato la bellezza di questo luogo di culto.
Con quei lavori fu demolito l’antico altare tridentino per fare spazio all’attuale sede centrale con abbozzo poco decoroso del vecchio altare di marmo con l’utilizzo di marmo di risulta di altarini laterali mal posizionati sulla parete del presbiterio con l’intenzione di voler emulare un antico altare dorsale, fu staccata e persa per sempre l’antica tela a soffitto, probabilmente del 1700, che campeggiava sulla volta centrale dell’aula liturgica che riportava la scena della consegna delle chiavi a Pietro.
Il nuovo dipinto
Il nuovo parroco, don Giuseppe Milo, appena diventato parroco della comunità si è messo alla ricerca di artisti locali che potessero con passione e competenze realizzare la grande opera a soffitto per ridare forma e calore all’intero edificio.
Tra i diversi artisti ha conosciuto Luca Mancini, che nasce artisticamente da una formazione classica, si diploma infatti all’istituto d’arte di Asti e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Torino.
Amante della pittura soprattutto figurativa, utilizza le capacità tecniche, acquisite nel corso degli anni a servizio della decorazione d’interni.
Ecco quindi soffitti, decorazioni di locali, trompe l’oeil e finti affreschi realizzati soprattutto tra Torino, Milano e le località più prestigiose della Liguria, della Costa Azzurra e della Costiera Amalfitana. Dopo aver realizzato nella stessa chiesa la monumentale opera della via Crucis dipinta su pannelli di legno, si è deciso che Luca poteva realizzare il dipinto del soffitto e dopo alcuni incontri trasferita l’ idea all’artista si iniziò a studiare i soggetti, come impostare il lavoro e come doveva essere la scena e la macchina decorativa.